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Calcolo rapporto rata reddito mutuo 2024


Calcolo rapporto rata reddito per mutuo con sostenibilità della rata e calcolo del mutuo concedibile


> Come si calcola il rapporto rata reddito per il mutuo? Dopo alcune e dovute precisazioni, la nostra originalissima app riesce proprio a calcolare il rapporto rata reddito di un mutuo sviluppando precisamente: 1) il calcolo della rata massima sostenibile in un mutuo; 2) l'importo massimo del mutuo concedibile e/o richiedibile con la predetta rata. Prima di indicare le accennate precisazioni, una premessa: continueremo a citare il "mutuo", tuttavia è bene che il nostro Utente sappia che il rapporto rata reddito è un parametro espresso in percentuale adottato da banche e finanziarie non solo per la concessione di un mutuo ma per qualsiasi finanziamento quindi andrà bene in caso di un prestito personale o finalizzato, un leasing, una carta di credito revolving, etc. Ora possiamo venire al dunque: cos'è e come si calcola il rapporto rata reddito? Risposta: è un parametro espresso in percentuale sul nostro reddito attraverso il quale si punta, contemporaneamente, ad equilibrare due aspetti: A) pagare la rata continuando a vivere la nostra consueta vita; B) prevenire situazioni di indebitamento eccessivo che portano all'insolvenza e quindi ad un danno in capo al finanziatore (banca o finanziaria). Come si calcola? R: NON esiste una vera e propria formula del rapporto rata reddito la quale, ripetiamo, si esprime in percentuale la quale, a sua volta, varia in base al reddito del richiedente e/o al tipo di finanziamento.

> Rapporto rata reddito per finanziamento: non uno ma tanti "rapporti"... Leggendo in altri siti, che come il nostro si occupano di questo argomento, noterete che in maniera molto sbrigativa viene indicato che il rapporto rata reddito va da un 30%, ad un 35% e fino ad un 40% quello più alto... Tutte le predette percentuali sono veritiere, ma non sono applicabili a tutti. C'è rapporto e rapporto, rata reddito. C'è quello legale, determinato dalla legge, che è inflessibile: è quello e non ammette eccezioni... C'è quello convenzionale, formulato dagli istituti di credito che invece ha una certa flessibilità. Analizziamoli separatamente. A livello convenzionale, la prima istituzione ad esprimere la percentuale in oggetto fu il rapporto rata reddito della Banca d'Italia. Quest'ultima, tanti anni fa, "consigliava" a tutti gli istituti di credito di NON superare il 30% del reddito mensile e/o annuale netto. Quello della Banca d'Italia, sebbene un parametro prudenziale, era ed è un consiglio al quale ogni istituto può o meno aderire. In base a cosa oppure perchè se mi presento io non vanno oltre il 30%, mentre se ti presenti Tu ti concedono anche oltre il 40%? Bella domanda... Ebbene, la discrezionalità nel concedere una percentuale rispetto che un'altra dipende dal "reddito netto rimanente". Spieghiamolo con un esempio: se ho 1000 euro netti mensili e debbo pagare 400 euro di rata (il 40%) potrò andare avanti con i restanti 600 euro? Se, invece, ho uno stipendio di 5-6000 euro mensili anche impegnando il 45% o 50% di essi, sicuramente potrò "campare" con i restanti 2500-3000 euro. Questo spiega perchè per alcuni è difficile concedere anche un rapporto rata reddito del 30% mentre per altri no... Vediamo che ne pensano le banche.

> Rapporto rata reddito mutuo e banche. A questo punto, di solito, ci si chiede: qual'è la banca con un rapporto rata reddito alto? Che dovremmo rispondere? La Unicredit o la Intesa San Paolo ma anche la Bnl o la Findomestic? E che dire di Che Banca, del Credit Agricole o del mutuo arancio della Ing Direct? Ma non dimentichiamo la Ubi Banca, la Mps e la Deutsche Bank... ecc. ecc. Potremmo continuare con l'elenco ma è inutile... Alcune delle predette banche (ma anche altre non citate) dichiarano il proprio rapporto rata reddito, altre no! Tra quelle che lo palesano, c'è chi lo pone al 30%, chi al 35% e chi al 40%... Tuttavia, sulla base di quanto abbiamo detto, è una dichiarazione indicativa in quanto, ad esempio, la banca che dichiara il 30% non vi farà il mutuo se documentiamo loro un reddito insufficiente, viceversa, la banca che dichiara il 40% andrà anche oltre se ci "presentiamo" con almeno 3-4000 euro di netto mensile... Tutto questo discorso vale a dimostrare la inutilità del rapporto rata reddito da loro (le banche) dichiarato. Passiamo a quello legale, cioè al rapporto rata reddito stabilito dalla legge e pertanto non negoziabile dalle parti, ma in caso di altri finanziamenti, non nel caso dei mutui.
Vi sono quindi alcuni casi in cui questa percentuale viene fissata ab initio dalla legge e quindi sottratta alla negoziazione delle parti. Ma quello che stupisce, sorprende è la seguente affermazione: sapete che esiste un rapporto rata reddito che è inferiore al 20% e sul lato opposto uno che è superiore al 50% ma, entrambi, stabiliti dalla legge? Dopo tutto quello che abbiamo detto sembra un controsenso ma è vero: esistono entrambi...
Tutti conosciamo la cessione del quinto della pensione: trattasi di un esempio di R.R.R al 20% (un quinto). Ebbene, in base ad un determinato meccanismo di calcolo, previsto e regolato dall'Inps, che non spieghiamo per ragioni di spazio ma che potete approfondire su calcolo cessione del quinto della pensione, è possibile cedere il 15% o, in certi casi anche meno, della propria pensione, quindi si tratta di un R.R.R del 15% o anche meno. Saliamo con la percentuale. E' il caso degli stipendiati laddove possono cedere il doppio quanto che altro è non R.R.R al 40% (2/5) (cfr. calcolo prestito delega) laddove, ricordiamo, la Banca d'Italia consiglia il 30% (il massimo della contraddizione!).
Ma si continua a salire: ci riferiamo alla terza trattenuta sullo stipendio regolarmente prevista dalla legge e che quindi porta il rapporto rata reddito a ben il 50%, per finire, come anticipato, al R.R.R oltre il 50% previsto dall'art. 70 del d.p.r. n. 180 del 1950 (normativa sulla cessione) e sui quali è possibile avere maggiori informazioni su prestiti con terza trattenuta anche oltre il 50%. Che dire ancora sul rapporto rata reddito? Beh, credendo di aver detto proprio tutto (o quasi) possiamo passare a delle brevi istruzioni che vi permetteranno di usare al meglio la nostra utile ed originale app.

> Come calcolare il rapporto rata reddito per il mutuo? Cosa indicare e che risultati sviluppa l'applicazione? Dunque, per prima cosa andrà indicato il reddito netto annuale del richiedente il quale deve includere l'eventuale 13^, 14^ etc. Per sapere un dato del genere visionare il Quadro RN della vostra dichiarazione dei redditi: più preciso è questo dato, meglio è. Non sottovalutatelo in quanto quello del reddito netto annuo sarà il medesimo parametro che considererà la banca. Stesso procedimento deve essere svolto in caso di un eventuale terzo garante: in mancanza di questo, saremo in presenza di un comune mutuo monoreddito senza garante. Poi, indicate eventuali rate di altri finanziamenti in corso di pagamento: non possono essere nascoste alla banca in quanto con un semplice click sarà in grado di sapere se, ad esempio, pagate una rata dell'auto, di un telefonino, di una carta di credito, di un prestito personale, etc. Per finire, scegliete il periodo di rimborso del mutuo (fino a 50 anni) ed il tasso Tan che, in questo periodo (2024), si aggira tra il 3,5% ed il 5%. Se tutto ciò vi sembra un pò complesso, è possibile utilizzare un'altra app che praticamente svolge il procedimento inverso ovvero effettua il calcolo mutuo partendo dalla rata mensile.
Che risultati elabora l'app? Riesce ad elaborare ben 2 differenti risultati: per primo, effettua il calcolo della rata massima sostenibile del mutuo e, in base a questa, l'importo massimo del mutuo richiedibile all'istituto. Segue la nostra app...


Calcolo rapporto rata reddito per mutuo:
calcolo sostenibilità rata + calcolo mutuo concedibile

Reddito annuale netto del richiedente mutuo:

Eventuale reddito netto di un terzo garante?

Rate mensili di altri finanziamenti in corso?

Anni entro cui rimborsare il mutuo:

Tasso di interesse Tan annuale: